LA FABBRICA DEGLI SPECULUM

  La ricerca da me iniziata intorno agli anni 89/90 sulle immagini speculari, mi ha portato a sperimentare le varie possibilità di relazione di una figura geometrica, o modulo di base, con i suoi, doppi, tripli, quadrupli e così via.  La relazione che nasce dalla simmetria fra questi moduli, cloni del primo e collocati in un medesimo spazio, genera interazioni.  Tali moduli diventano significativi se in contatto sequenziale e chiari quando in relazione fra di loro.  Essi danno così senso alla struttura in quanto forma, innescando un meccanismo evolutivo autonomo in grado di mettere in relazione logica più sequenze di forme, statiche se prese singolarmente (fotogrammi) e dinamiche nelle animazioni.  Queste forme sottolineano, ad ogni mutamento, una variazione strutturale importante e tali variazioni costruiscono, se sommate tra loro, un patrimonio genetico proprio, necessario per il raggiungimento di una identità.  Il momento ritmico - sonoro si rende indispensabile nell'esprimere la forma al meglio delle sue quattro dimensioni, rendendo più chiaro il concetto strutturale della rappresentazione.  La sua crescita non si sviluppa in senso dimensionale ma secondo l'evoluzione della sua intelligenza che é proporzionale alle trasformazioni subite.  Un'entità con espressione autonoma con la quale "navigare" a trecentosessanta gradi non più relegata all'interno di perimetri di spazi comunicativi statici e muti.

Cagliari  2001                                                                             Giosuè Marongiu

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